Gli Champagne nella carta dei vini del nostro ristorante

19 dicembre, 2016 | Blog

Lo chardonnay, il pinot nero e il pinot meunier sono i principali vitigni che offrono i grappoli alla produzione del prezioso Champagne, uno dei più conosciuti spumanti metodo classico al mondo.

La regione da cui prende il nome, la Champagne, è sin dai tempi medievali conosciuta per la produzione di vini di buona qualità che circolavano sulle tavole regali francesi almeno dal XIV secolo. Tuttavia fu solo con l’intervento del monaco benedettino Pierre Pérignon e della sua ricerca sulla produzione vinicola locale a delinearsi, intorno alla fine del Seicento, il vino spumante che oggi è conosciuto come Champagne. La sua grande capacità di osservazione gli permise di apportare inoltre determinate migliorie alla catena di produzione per ottenere il prodotto che stava cercando: in particolare fu il primo ad introdurre l’uso di tappi di sughero assicurati al collo della bottiglia per via di una rete metallica.

Oggi lo Champagne è considerato universalmente come uno degli spumanti più prestigiosi. Sarebbe poco onesto volerne affermare un predominio su altri vini della stessa categoria, ma si può certamente dire che un appassionato conoscitore sa che nello Champagne si possono trovare una qualità, una raffinatezza ed un gusto assolutamente unici.

La nostra carta dei vini offre attualmente dieci varietà di Champagne. Si inizia con un 7 Crus di Agrapart & Fils, ottenuto da vitigni chardonnay della zona della Cote Des Blancs. Si tratta di un prodotto fresco e molto minerale, dalle bollicine molto vive, che permette di conoscere bene la produzione di Agrapart.

Segue un Latitude Extra-Brut di Larmandier-Bernier, che rappresenta forse lo champagne più idoneo per un antipasto di mare. La prima fermentazione avviene in acciaio e dopo il bâtonnages viene lasciato per almeno due anni a sviluppare la seconda fermentazione in bottiglia.

Il Grand Millésime Baron Fuenté è invece un prodotto più strutturato, un vino spumante con una miscela sapiente di pinot noir, pinot meunier e chardonnay in cui tuttavia la percentuale di meunier è nettamente dominante (annata 1996).

Fra i migliori Brut c’è anche il Réserve Royale di Philipponat. Una cuvée che rappresenta l’essenza della regione Mareuil sur Ay e in cui prevale su tutti il pinot nero. Prevede tre anni di invecchiamento sui lieviti e che si accompagna bene ad aperitivi forti o a carni e pesci.

Il Carte Noire di Deville è uno spumante brut dalla struttura robusta, caratterizzato anch’esso dalle uve di Pinot Noir, estremamente elegante e persistente. Il Brut Rosé, allo stesso, è ancora più ricco di carattere e si presta ad una degustazione solitaria che ne faccia apprezzare la delicata nota tannica.

Le uve chardonnay sono invece predominanti nel Brut e nel Brut Blanc des Blancs di Delamotte. Si tratta di vini estremamente maturi grazie ad un riposo di tre anni nelle cantine, ma non impegnativi, permettendo di accompagnare qualsiasi aperitivo.

Infine, segnaliamo il Brut di Maurice Grumier ed il Brut Rosé di Diebolt-Vallois, che si prestano a fine pasto sia in compagnia di accostamenti dolci che di accostamenti salati.